Scurcola Marsicana Forum
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Siamo degni di essere una "Città"?

3 partecipanti

Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Siamo degni di essere una "Città"?

Messaggio  giammidic Lun Gen 12, 2009 3:02 pm

Ho scoperto su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_(Italia)) che ci si può fregiare del titolo di Città avendo importanza storica e/o civica su decreto del Presidente della Repubblica, di iniziativa autonoma o su proposta o del Governo o del comune interessato. Ho visto anche che il nostro nome non compare nella lista delle città italiane al contrario di paesi a noi vicini come Tagliacozzo, Civitella Roveto, Celano, Pescina e Avezzano. Mi chiedevo perchè anche noi non possiamo essere una città?
giammidic
giammidic

Numero di messaggi : 34
Età : 33
Localizzazione : Scurcola Marsicana
Data d'iscrizione : 22.10.07

Torna in alto Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Re: Siamo degni di essere una "Città"?

Messaggio  Vincenzo Nuccetelli Mar Gen 13, 2009 8:26 pm

"La parola città deriva dal concetto più astratto della parola civitas.
La sua etimologia ha riscontri nella radice indoeuropea ki o ci che significava giacere, sedere, da cui i significati di insediare e abitare, ed ha riscontri anche nell’osco, con il termine ceus, e nel sanscrito con kevs.
La voce in origine significava sia il diritto del cittadino, sia la cittadinanza romana, quindi anche nel senso di cittadini, città e Stato, non con valore di agglomerato urbano, ma con quello dell’esistenza obiettiva di una comunità.
Ma già nell’epoca classica assume il senso di città e di città-stato, corrispondente alla polis greca.
E’ comunque nell’accezione di insieme di cittadini che si distingue da urbs, che indicava invece la città come complesso di edifici e di mura.
La parola urbs sembra derivi dal verbo urvare, che ritrova il suo significato nell’atto di tracciare il solco, quindi nella delimitazione e nelle cinte murarie di una nuova città. A sua volta il verbo urvare si riconnetterebbe alle parole urvus, che significa curvo, e a orbis, cerchio, a indicare la parte più antica della città, sia con forma circolare che quadrata; la delimitazione originaria, che aveva anche aspetti religiosi, si identifica con il pomerium (pone-moerum letteralmente significava dopo il muro), la linea sacra che segnava il limite ideale entro il quale cessava la giurisdizione dell’imperium.
In opposizione a urbs, troviamo la parola rus, e tutto ciò che era rusticus, ovvero la campagna e i suoi abitanti, che avevano tradizioni e costumi diversi dal cittadino; questa opposizione si rintraccia nell’aggettivo urbanus, nell’accezione conservata anche in italiano, che indica l’educazione e la raffinatezza dell’abitante della città.
Mentre nell’alto Medioevo il termine civitas è comune, e i riscontri nella toponomastica sono reperibili in tutta l’Italia, con particolare diffusione nelle isole e nell’Italia centro-meridionale, i meno numerosi toponimi di urbs si localizzano soprattutto in prossimità del Veneto e del centro-Italia (Liguria,Marche,Toscana).
Per indicare invece la città come luogo fortificato, il latino utilizza tre parole con significati simili: castrum, castellum, e oppidum.
Il termine castrum, derivato probabilmente dall’osco castrous, indicava originariamente un luogo munito di recinti, ma, mentre per i romani la parola designò in seguito l’accampamento fortificato dai legionari, nel corso dei secoli, e in particolare intorno al mille, castrum assunse il valore di castello o fortezza.
E’ necessario precisare però che i castelli intorno al mille non coincidono affatto con il significato che ci è pervenuto in italiano, in quanto essi erano in gran parte formati solo da un fossato e da un terrapieno fortificato da una palizzata, sia intorno a piccoli borghi, sia intorno a residenze padronali o capanne contadine.
Questi accorgimenti primitivi, sufficienti per l’aggiunta del termine castrum al nome del luogo, erano edificati per lo più in legno, ed è per questo motivo che oggi non ne ritroviamo traccia, come invece accade per i castelli tre-quattrocenteschi, denotati nella accezione comune del vocabolo italiano.
Per tutto il Medioevo però, la voce castrum denotò generalmente un centro giuridico e territoriale dotato di una propria fisionomia, che lo distingueva sia dall’organizzazione più vasta della civitas, sia dai minori organismi del contado.
I suoi toponimi si ritrovano in gran parte nell’Italia centro-meridionale e nelle isole. In Sardegna, nel sardo logudorese, castrum si continua con il significato di roccia.
Castellum invece, è il diminutivo di castrum, nel senso di fortezza e campo munito, e oltre al suo significato originario, veniva a indicare anche un gruppo di case, o borgo, circondati da mura e in gran parte situati su un’altura, e sembra che il termine non alluda sempre alla presenza di un castello medievale o di un villaggio fortificato; talvolta infatti può avere un valore traslato. Ciò si verifica in zone montuose dove castello, può significare – roccia a picco di difficile accesso –
Inoltre castellum può avere significato anche di rifugio, o luogo predisposto per nascondersi.

I toponimi sono diffusi in maniera omogenea sia al Nord, che nel Centro Italia; solo nelle zone più a Sud del Lazio si trova un minor numero di derivati.
La voce oppidum invece ha il suo significato originario in ogni spazio cinto da mura, e di conseguenza si riprende ancora una volta il significato di luogo fortificato, piazzaforte e castello, ma anche di città, che in questa accezione non si oppone né a rus né a urbs.
I tre toponimi relativi che ci sono pervenuti, non hanno una localizzazione geografica precisa, ma tendono ad accentrarsi soprattutto nel Nord Italia.
La terza sfumatura che incontriamo in latino rispetto alla parola città, riguarda maggiormente il suo lato amministrativo.
Municipium, da cui la parola italiana municipio, deriva da municeps, che a sua volta è collegato a munus più capio e designa una città autonoma, i cui abitanti godevano non della cittadinanza completa, ma della civitas sine suffragio, che comportava tutti i doveri, come il servizio militare e il pagamento delle imposte, e i diritti degli autentici Romani, ad eccezione del diritto di voto.
Questo istituto lasciava un certo margine di autonomia all’amministrazione locale della città, e rafforzato dall’appoggio dato a regimi di tipo aristocratico, garantiva una buona stabilità sociale e politica. Poiché il municipium comportava l’avvio di un processo di assimilazione anche di tipo culturale, esso veniva riservato a popolazioni che i Romani ritenevano particolarmente affini e facilmente integrabili, come Equi, Sabini, Ernici e Campani.
Talvolta, il termine veniva usato per definire la parola –colonia- come nella frase di Cicerone: Princeps Municipii Lucensis .
Questo vocabolo non si è continuato in italiano in alcun toponimo".

Vincenzo Nuccetelli

Numero di messaggi : 22
Data d'iscrizione : 03.10.07

Torna in alto Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Re: Siamo degni di essere una "Città"?

Messaggio  giammidic Mer Gen 14, 2009 2:58 am

Ti ringrazio vivamente Vincenzo per la spiegazione molto approfondita del termine città; ma non intendevo questo ma per problemi tecnici non sono riuscito a scriverlo...Infatti ho visto su Wikipedia che ogni comune che possiede importanza civica e\o storica può essere onorato del titolo di città dal Presidente della Repubblica o di sua iniziativa personale o su proposta del Governo o del Comune interessato. Nella pagina di Wikipedia era inoltre contenuta una lista delle "città" italiane in cui non compare il nostro paese e in cui al contrario compaiono paesi a noi vicini come Celano, Tagliacozzo, Civitella Roveto, Pescina e Avezzano. Mi chiedevo: perchè anche noi non possiamo essere una città?
giammidic
giammidic

Numero di messaggi : 34
Età : 33
Localizzazione : Scurcola Marsicana
Data d'iscrizione : 22.10.07

Torna in alto Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Re: Siamo degni di essere una "Città"?

Messaggio  giammidic Mer Gen 14, 2009 3:00 am

Il link k ho visitato è questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_dell%27Italia
giammidic
giammidic

Numero di messaggi : 34
Età : 33
Localizzazione : Scurcola Marsicana
Data d'iscrizione : 22.10.07

Torna in alto Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Re: Siamo degni di essere una "Città"?

Messaggio  Vincenzo Nuccetelli Mer Gen 14, 2009 6:57 pm

Guarda che scherzavo, anche se veramente dovremmo interrogarci sul fatto se siamo una civitas o meno....
Comunque la tua è una giusta osservazione e dobbiamo rimediare.
Vedrò di predisporre una delibera di Consiglio Comunale per chiedere il riconoscimento del titolo.
Ottima proposta.
Bravo!

Vincenzo Nuccetelli

Numero di messaggi : 22
Data d'iscrizione : 03.10.07

Torna in alto Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Scurcola Città

Messaggio  Fabio Sab Gen 17, 2009 11:13 pm

Condivido in pieno le vostre osservazioni e appoggio tutte le vostre iniziative.
E' questo un passo molto importante per dare più spessore alla nostra Comunità.
Complimenti...
Fabio
Fabio
Admin

Numero di messaggi : 71
Localizzazione : Scurcola Marsicana
Data d'iscrizione : 01.10.07

https://scurcolamarsicana.forumattivo.com

Torna in alto Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Re: Siamo degni di essere una "Città"?

Messaggio  giammidic Mer Feb 18, 2009 8:25 pm

La mia proposta di richiedere il titolo di città ieri è arrivata ed è stata approvata in consiglio comunale. Aspettiamo aggiornamenti sui prossimi passi da compiere prima di arrivare a questo titolo...
giammidic
giammidic

Numero di messaggi : 34
Età : 33
Localizzazione : Scurcola Marsicana
Data d'iscrizione : 22.10.07

Torna in alto Andare in basso

Siamo degni di essere una "Città"? Empty Re: Siamo degni di essere una "Città"?

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.